Let it be

Mio padre mi ripeteva spesso: Let it be.
Lascia che sia.
E’ anche una bella canzone, poi scritta e cantata nei tempi in cui lo fu per la prima volta, era davvero geniale e azzeccata. E che coraggio a dire ‘lascia che sia’.
Ma io non ce la faccio più..a lasciare che sia…
Mi vien solo da dire: basta! vi prego! ti prego! a te che sei lassù, la gente crede in te, ci spera fino alla fine e poi.
Basta! Non è possibile, a che serve crederci allora? A nulla!
Quel che ho imparato è che gli dei e il Dio che tanto amano i cristiani è solo una bieca illusione dei mortali, per dare la colpa e la speranza di un domani tranquillo a qualcuno di più grande di loro.
Non può esistere però.
Non è possibile.
Perchè dovrebbe esistere una cosa che serve solo a farti stare meglio, a darti una speranza, ma solo per far in modo che, alla caduta successiva, tu ti faccia solo ancora più male?
Avrei voluto scrivere del nostro spettacolo, dello stage, di tutto ciò che di bello ho fatto in questi 15 giorni, di Gardaland e di tute le risate cristalline di cui ho potuto bearmi, che ho potuto regalare.
E invece no, ancora una volta devo riempire il mio blog di inutili tristezze, di frammenti di acqua sciolti in lacrime calde.
Basta, vi prego, non ne posso più.
Sento il mio cuore incrinarsi sotto il peso di tutto questo, di tutte queste lacrime.
Basta vi prego..per favore.
Ho solo voglia di piangere, mia madre lo sta già facendo e io non ci riesco.
Sono stanca di vederla soffrire, sono stanca di soffrire, e sono stanca di dover far finta di nulla.
E domani vedere la faccia di quella merda di donna che deve solo provare a dirmi qualcosa e giuro che l’ammazzo, sì, l’ammazzo!
Che palle! che palle che palle che palle!
Che cazzo!
E io avrei voluto conoscerlo Matteo! Matteo il famoso cugino con cui mio padre è cresciuto e con cui ha giocato per anni e anni, dalla sua infanzia alla sua adolescenza, avrei voluto parlargli e farmi raccontare di lui.
Invece no!
Ora potranno giocare ancora insieme, lassù, o laggiù, o in chissà quale posto.
O forse non potranno più giocare..
E intanto quella che rimane fuori dal gioco sono io.
E mia madre.
E’ morto, Matteo, il cugino, il migliore amico dell’infanzia di mio padre, è morto.
Oggi pomeriggio in macchina, con sua moglie, mentre tornava, forse dal mare..
E’ morto. Un infarto fulminante.
Aveva anche lui 50 anni, come mio padre.
Ha una moglie, due figli, una di quindici e uno di undici anni.
Vi sembra giusto?
Papà io non ce la faccio più a lasciare che sia.
Vorrei aggrapparmi a questa vita e strapparla con le unghie, vorrei aggrapparmi a tutto quello di buono che c’è, che ho…
che non è poco.
Ma ora no..ora ho solo bisogno di te.
E tu non ci sei.
E non mi dire lascia che sia, perche sono stanca di farlo.
Sono stanca di tutto.
Vi prego, vi scongiuro basta.
Sono stanca di scrivere pezzi di ghiaccio sbiaditi dalle lacrime!
Come faccio a resistere?
Voglio piangere e piangere ma quello che ottengo è solo di storcere la bocca, corrugare la fronte e ricacciare le lacrime dove so che non mi raggiungeranno più.
E in tutto questo vedo solo il tuo volto.
Il tuo sorriso.
Le tue lacrime.
Il tuo dolore.
E riesco solo a pensare….

…’lascia che sia’..

ma come faccio a lasciare che sia…anche questa volta…?

Piccoli, indispensabili, granelli di esistenza

E’ passato il mio compleanno.
Con tutte le gioie, i dolori e le incazzature varie, mi sono fatta un bel pianto dopo i quadri, mi sono vista il mio papà dirmi tante cose, l’ho ricordato ridere, ho ricordato i suoi regali, le sue frasie ei suoi biglietti di auguri. Come quello in cui si è firmato ‘Pooonzo’, come lo chiamavo sempre io, nonostante lui lo odiasse. Oppure l’ultimo, del mio 16esimo compleanno, in cui si è firmato Papo…
E chi lo avrebbe detto che sarebbe stato l’ultimo.
A volte mi viene da piangere sapete.
Forse anche ora,
e magari mi farebbe anche bene.
Ma no. Non ora. Non oggi.
Oggi sono felice.
Ho passato un week end fantastico.
1-La mia festa è stata strepitosa, confermando che tutte le tante persone a cui voglio bene mi vogliono bene. Le persone per me davvero importanti c’erano, forse a parte una o due, e io mi sono divertita tanto.
2-Ho finalmente potuto abbracciare Kast, vedere la mia DEA e correre con lei per i corridoi dell’esselunga, mano nella mano, cercando le ‘CARAMELLE!’. Ho conosciuto le ragazze del forum più altre persone davvero speciali.
3-Piccoli, indispensabili, granelli di esistenza.

Non ricordo dove l’avevo presa questa frase, e la cosa mi irrita perchè so di sapere, ma semplicemente ora non ricordo.
Però sono quei granelli così indispensabili che mi fanno stare benissimo.
Che mi fanno capire che accorgersi delle piccole cose, le piccole frasi buttate lì in un discorso più ampio sono per me davvero importanti, per me e per altri.

‘Si così infiliamo le oche nei buchi!’
‘Si, le oche nei buchi Rayki..’
XD

‘Ma Piantala va! Cosa saresti senza di me?’
‘Una tassorosso libero..’
XD

‘Nooo, ma perche si alza!’
XD Oh DEA se solo ti avesse potuto sentire Kast (Rose).

Al mio compleanno mi hanno regalato tante cose bellissime.
Tra cui un disegno dove ci siamo io, la ary e la noe (fatto appunto dalla Ary), dove siamo tr noi e tr belle.
Poi tante altre cose davvero bellissime: una borsa, una tazza, un bellissimo topo bianco da colorare, una mano che vibra (ma davverooo XD) per massaggiarsi la schiena (e che credevate voi eh? maliziosi che non siete altro XD), una torta che cammina (quando e se caricata), un acchiappa sogni che suona in continuazione anche solo se sfiorato da uno spiffero di vento XD, una scatola con su un micio (bellissimo *.*) con dentro tante caramelle, una bellissima borsa molto stile punk, un porta foto strano ma strafigo, il primo volume di ParaKiss nell’edizione deluxe, dei pantaloni stile jasmine (ma con motivi floreali arancioni XD) che mi dovrò per forza mettere visto che me li han regalati le mie due amorine XD nono dai son belli sisi, un libro di aforismi (per meglio ispirare le mie colonne sagge -chi ha orecchie per intendere, intenda- XD), tanti tanti mazzi bellissimi di fiori, una torta strabuona al cioccolato con su la panna, il clan book dei malkavian in inglese *.*, una maglietta dell’equo e solidale molto bella con su scritto ‘di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore’, una canottiera nera molto carina, un libretto sempre dell’altromercato su cui scrivere e disegnare con su un bellissimo elefantino verde *.*, una targhetta per la porta con su scritto ‘non disturbare’ di cui avevo troooppo bisogno, una camicia da notte estiva nera con su betty boop e tanto di quell’amore da affogarci e rinascere come la fenice fa nel suo fuoco e poi dalle sue ceneri.
Poi la DEA mi ha regalato una bellissima girandola colorata -uaaaaaaah-, Mere un tremolotto -che fa le fusaaa, come meee- a forma di gufo rosa troppo figo e Kast un bellissimo fronzolo con le farfalline azzurre che ho già appeso in camera.

Come vedete, ho ben pochi motivi per esser triste.
E poi se siamo davvero dei granellini di sabbia in una clessidra, continueremo a cadere e risalire.
Io sto scalando verso la cima e sono ancora giù solo perchè sono indecisa su che mano afferrare delle tante che mi porgete.
Le afferrerei tutte.
E le afferro tutte.
Ma provo anche a farcela da sola.
Perche sono piccola ma non voglio perdere.
Ne voi, ne niente altro.

W i giochi alla play della DEA con la webcam.

Grazie!

Nella tastiera del computer di Kast la lettera A è sbiadita.
Quasi del tutto cancellata.
Si vede solo un puntino bianco allungato in alto, come una virgola.

E’ uno dei miei piccoli, indispensabili, granelli di esistenza.
Ci ho fatto caso.

Ho fatto caso alla vita.
Perchè, come dice la mia Gea.
Se mi distraggo anche solo un attimo.
Poi non ci sono più.

E io non voglio sparire.

-OverPain-

Piece of pieces

Alcune importanti informazione di aiuto all’immaginazione, per me la più bella cosa del leggere un libro.

Sarah è magra(non troppo però), carina, molto allegra con lunghi capelli biondo cenere che gli arrivano poco prima della fine della schiena, indossa una maglia larga, che le lascia scoperta una spalla, con sotto una canottiera a spalline larghe, i pantaloni sono alla pescatora, anche questi larghi.
Yuriy ha i capelli che le sfiorano le spalle, rossi, anche lui è magro, sempre non troppo, bello come è bella Sarah ,sono entrambi molto belli..indossa una maglia larga che anche a lui lascia una spalla scoperta, la sua è nera, quella di Sarah è arancione-gialla, lui ha dei pantaloni bianchi lunghi.
Trey è più o meno alta come loro, ha i capelli biondi raccolti in due codini dritti, che ricordano trecce corte, sotto l’altezza delle orecchie, indossa una canottiera stracciata e dei pantaloni stile rapper.
Rosiel ha i capelli viola, abbastanza lunghi raccolti in una coda a cavallo bassa, indossa un cilindro nero, una camicia a maniche lunghe bianca, leggermente stropicciata e dei pantaloni lunghi nero, ha sempre con se un ombrello nero..
Maya ha i tratti orientali, i capelli corvini che si dividono in due ciocche lunghe almeno fino alle ginocchia, ai lati della testa, indossa una specie di vestito verde, con molti fronzoli, le maniche e i pantaloncini sono corti.
Rea ha una coda alta, capelli rossicci e lunghi, sempre perennemente raccolti da quella cosa, tenuti insieme da un laccetto rosso che li avvolge fino alle punte, che sfiorano il fondoschiena, è vestita stile amazzone, ha con se molte armi, attaccate alla meno peggio ai fronzoli dei suoi vestiti, molto stretti e limitati.

A little piece..:

[..]..Si sedette sul muro osservando il palazzo mezzo distrutto davanti a se.
‘E’ artistico, non trovi?Dai almeno un po’..’ lo colse la voce di Rosiel alle spalle.
‘Si se sei un pazzo distruttore..ci puoi trovare una vena artistica in tutto ciò.’ rispose sospirando senza staccare gli occhi da quel brandello di palazzo grigio, con ancora i murales colorati che troneggiavano sul colore spento.
‘Forse lo sono..’ ridacchiò l’altro.
‘Forse si..’ e sorrise, ma nessuno, a parte lui, seppe mai di quel sorriso.
E Sarah lo raggiunse correndo, si lanciò sul muretto sistemandosi a cavalcioni di questo, abbandonò la schiena al palo dietro di lei e fissò il fratello.
‘Ma tu credi davvero che tutto questo si possa definire Vittoria?’ chiese.
‘Solo in parte..’ intervenne l’uomo appoggiato al muro, dietro Yuriy.
Lo sguardo di Sarah si rivolse a lui.
‘Vuoi dire che abbiamo vinto la battaglia ma non la guerra?’ chiese ancora, con un punta di delusione.
‘Non credo qui si tratti di battaglie o guerre..Abbiamo solo affrontato una parte della nostra vita, e ora, come tutti, dobbiamo preparaci ad affrontare la seconda parte..e le conseguenze.’ rispose Yuriy, e il suo sguardo, fino a quel momento immobile su quel muro, si spostò leggermente verso la sorella, ad osservare i suoi capelli spostarsi con leggero movimento con cui lei aveva chinato la testa di lato.
‘Vuoi dire che tutto questo è stato inutile?’ sembrava amareggiata.
‘Niente è inutile, e poi, mi sembra di capire che è proprio grazie a "questo" che potrete affrontare l’altra parte della vita..’ spiegò pazientemente Rosiel, staccandosi dal muro e procedendo verso i due gemelli.
Yuriy riportò lo sguardo sul muro.
‘E’ impossibile..’ disse socchiudendo gli occhi.
‘Cosa?’ chiese Rosiel anticipando Sarah.
‘Che bisogna sempre affrontare questo per aspettare l’altra parte..’ rispose, e la tristezza parve pervaderlo per un attimo.
‘Io non credo, altrimenti non potrebbe mai essere una situazione diversa da quella che si era creata prima..’ asserì Sarah stringendo i pugni e fissandosi le ginocchia.
Rosiel sorrise, un sorriso di padre.
‘Credo che tu sia cresciuta, Sarah.’ affermò poi fissandola dolcemente.
‘Cresciuta..? tu dici? in altezza?’ chiese lei alzando una mano sopra la testa, in orizzontale, come a volersi misurare.
‘In altezza? – si risvegliò Yuriy alzando anche lui le mani verso la sorella e tirandole le guance – non azzardarti sai, a diventare più alta di me!’ scherzò.
‘Nono, io intendevo, maturata..penso ci abbiate guadagnato più di un nuovo inizio..’ rispose Rosiel abbassandosi il cilindro nero sulla fronte.
‘Vuoi farmi credere che l’unico ad uscirne sconfitto su tutti i fronti sei tu?’ Yuriy si voltò verso di lui, con un sopracciglio alzato, quasi infastidito.
‘Lieto che tu ti preoccupi per me..ma no, credo di averci guadagnato qualcosa anche io.’ si inchinò davanti al ragazzo dai capelli rossi, sollevando il cilindro garbatamente.
‘E cosa ci hai guadagnato Rosiel..?’ chiese Sarah dondolando le gambe a cavalcioni sul muretto, sorridendo.
‘Forse ho capito che alla fine il mondo è bello..’ disse misterioso risistemandosi il cappello e picchiettando il suo ombrello nero a terra.
‘Ci hai messo decisamente troppo..’ una voce alle loro spalle li colse.
Sarah alzo entrambe le braccia a salutare Maya, Rea e Trey che camminavano verso di loro..
Rosiel sorrise a Maya, che gli rispose bonariamente canzonandolo con lo sguardo.
‘Parlo sul serio, eh..’ aggiunse poi, accettando il baciamano propostogli dal suo interlocutore.
‘Che fate qua? è tutto così triste in questa distruzione, e giù si chiedono dove siete spariti.’ si intromise Trey e sollevò una gamba, appoggiando un piede sul muretto e prendendo a fissare anche lei quel palazzo malconcio.
‘Bah, forse è solo un po’ di nostalgia..’ e detto ciò Yuriy alzò leggermente le spalle, salutando con un’occhiata fugace Maya e Rea dietro di lui, e poi fissando per un po’ Trey, immobile nella sua posizione quasi troneggiante.
‘Sicuramente abbiamo contribuito a renderlo un mondo migliore..’ esordì Rea di colpo, probabilmente ancora persa nel discorso tra Rosiel e Maya.
‘Forse, si – sorrise Maya – è sempre tutto molto in forse, ma è bello così.. – appoggiò una testa sulla ragazza di fianco a lei – è bello pensare a un mondo bello, più bello..’ e chiuse gli occhi, mentre Rea le girava un braccio intorno alla schiena e ai fianchi.
‘Mh..tutto questo mi ricorda una vecchia canzone.’ disse Sarah, mentre tutti gli sguardi dei presenti erano rivolti al sole, che tramontava dietro alle rovine.
‘Una canzone? E che canzone Sa’?’ chiese Trey, più per impulso che per vera curiosità, persa con i suoi occhi in quel bagno di sfumature rosso-arancioni.
‘Non ricordo bene di chi..però ricordo un po’ come fa..’ rispose l’amica, distogliendo le sguardo dal tramonto e appoggiando anche la testa al palo, con lo sguardo rivoltò al cielo sopra di lei, e il mento ribaltato all’indietro.
Restarono tutti un po’ in silenzio.
Maya dentro di se pregò che qualcuno dicesse qualcosa, il silenzio la spaventava più di ogni altra cosa, in quei momenti, nonostante sentisse la stertta di Rea, pronta a proteggerla. Maya aveva aperto gli occhi poco prima, guardare quel tramonto nuovo.
E intanto detestava quel silenzio ovattato.
Trey fissava ancora il sole sparire, distinguendo quelle piccole schegge d’acqua che sapeva avrebbero fatto distogliere lo sguardo del suo amico.
Rosiel sorrise portando l’ombrello su una spalla, appoggiato a mo’ di fucile, anche lui fissava intensamente quegli sprazzi di fine giornata.
Rea percepì un flebile tremolio di Maya, e la strinse a se, ma non era sicura di quel che avrebbe potuto dirle, così rimase in silenzio, e non cercò neanche i suoi occhi giallo oro.
Sarah continuò a guardare il cielo che si tingeva di azzurro più scuro sopra di lei. E poi decise di cantare..
‘And I think to my self..’
Yuriy abbassò lo sguardo sul pavimento, aveva capito che canzone era..sorrise, un sorriso triste, leggermente amaro, con gli occhi ghiacciati ancora colmi di speranza.
Maya tornò a respirare, sollevata richiuse gli occhi stringendosi a Rea.
Rea si tranquillizzò e appoggio la sua testa su quella di Maya, già da prima abbandonata sulla sua spalla. Anche lei chiuse gli occhi.
E poi dopo anche Trey si ritrovò con gli occhi chiusi. E una lacrima le rigava la guancia.
Una piccola superstite del suo repulisti. Una goccia salata sfuggita al suo potere. Al suo controllo che lei stessa esercitava sempre meglio su quell’elemento.
Rosiel abbassò il viso. Anche i suoi occhi erano chiusi. Già da un po’.
Yuriy fissò il pavimento..nella sua mente scorrevano le parole con cui sua sorella si apprestava continuare la canzone.
Meccanicamente anche la sua testa si alzò verso il cielo sopra di loro, ormai sempre più blu.
Sarah sorrideva mentre cantava…:
..’..What a wonderful..

…World.’

Non so se sarà la fine, mi ha ispirata il titolo di un bellissimo manga che mi han regalato ad un matrimonio.
Un pezzo.
Di questi pezzi d’acqua.
E anche se non avete un quadro complessivo nel quale collocarlo (quadro che manca anche a me)
Spero lo apprezzerete.

Io l’ho fatto.
Credo.

-OverYep!-


troppo affascinata e innamorata di Virgil..