From Berlin with Love

Da dove?

Dalla città dei sogni e dei colori, dalla città divisa ma unita e riunita di più di tutte quelle che sono sempre state unite.
Dalla città degli incontri tra il moderno e l’antico, dell’intreccio tra reale e irreale, dei diversi e delle biciclette tonde.
Dalla città dove il monumento all’olocausto è un luogo dove si gioca, dalla città dove la leggerezza non è nè arma nè giustificazione, solo leggerezza, d’animo e di corpo.
Dalla città delle responsabilità e delle colpe, dalla città del perdono e dei bagni puliti a pagamento.
Dalla città pulita, più di molte altre, anche spiritualmente.
Dalla città dei sogni, dei miei sogni.
Dalla città capitale.
Dalla città luminosa e senza fili sulla testa.
Dalla città dei pupazzi carini e delle cartoline commemorative.
Dalla città del muro.
Dalla città dei musei e dei grandi centri commerciali.
Dalla città del Sony Center e del Pergamon.
Dalla città della musica e della birra.
Dalla città dell’arcobaleno e del freddo.
Dalla città calda dentro, e a volte anche fuori.
Dalla città che non dorme.
Dalla città che vive sempre e comunque.
Dalla città della gente comune, e della gente strana.
Dalla città di tutti.

Da Berlino.
Con amore..e sì, anche un po’ di nostalgia..ma è di casa, ormai. ^.^

Fino in Fondo

YouTube – ‘Articolo 31’ – Fino in Fondo "tratto dal film"

Manu vive in una gabbia di palazzi, quelli senza fiori sui terrazzi, dove tazze e sguazzi in infranto al lazzi e smazzi, dove la speranza è al capolinea come i mezzi e infatti Manu, sta chiuso in casa come per nascondersi mentre la tele vuole vendergli una vita che non può permettersi. Pensa a un pacco da consegnare, a cosa ci avrebbe da perdere se tutto va male, pensa a una ragazza amata in primavera che ora muore prigioniera di una pera, pensa a una preghiera, sua madre che la recita ogni sera mentre invecchia, e guarda la pistola sulle sue ginocchia.
Suo padre odiava il suo padrone, ma lui è di una generazione che al padrone non riesce a dare un nome, ora in mano c’ ha un cannone che non aspetta, sta uscendo, cerca vendetta in fretta e sta pensando:

NON MI PARLATE ANCORA NON VI ASCOLTO, ALTRE PROMESSE FALSE NON LE SENTO, DA OGGI IO VIVRO’ OGNI SECONDO FINO IN FONDO.
IO LO SCONFIGGERO’ QUESTO MIO TEMPO, SE MI SARAI DAVANTI IO TI SFONDO, DI VITA QUESTA HO QUINDI CI CREDERO’ FINO IN FONDO.

Contro ogni sogni impossibili di predicatori non credibili, fonti poco attendibili, segnali poco udibili, deboli, muri infrangibili, segni tangibili di circuiti invisibili di cui noi siamo i fusibili. Ogni tanto uno fonde come fonde ora Chiara mentre suo padre urla e la sta picchiando ancora, a 16 anni una valigia fatta in fretta una città grigia che l’ aspetta e la rabbia che le pigia in testa.
Vive una favola tragica dove papà è un’ orco, tranne la domenica che c’ è il calcio e le sembra morto, è stanca, è sola, la musica non basta, a scuola dice bugie per proteggere una bestia, lividi che lasciano furie e umiliazioni, i vicini sentono ma alzano il volume della televisione. Papà ora è tranquillo, dorme ubriaco, sta russando, Chiara ha un coltello e sta pensando:

NON MI PARLATE ANCORA NON VI ASCOLTO, ALTRE PROMESSE FALSE NON LE SENTO, DA OGGI IO VIVRO’ OGNI SECONDO FINO IN FONDO.

IO LO SCONFIGGERO’ QUESTO MIO TEMPO, SE MI SARAI DAVANTI IO TI
SFONDO, DI VITA QUESTA HO QUINDI CI CREDERO’ FINO IN FONDO.

Me li ricordo come elefanti parlanti dirmi di valori edificanti e di lavori qualificanti e poi darmi delusioni puntuali, unti, arroganti, dentro i ristoranti con sorrisi smaglianti ma una coscienza da maiali, pronti a giurare sull’ ennesima bugia presi da fobia perché sempre più spesso i Davide ammazzano i Golia, che sia pazzia che ci travolga io resto fuori e sto gridando alla sua porta:

NON MI PARLATE ANCORA NON VI ASCOLTO, ALTRE PROMESSE FALSE NON LE SENTO, DA OGGI IO VIVRO’ OGNI SECONDO FINO IN FONDO.
IO LO SCONFIGGERO’ QUESTO MIO TEMPO, SE MI SARAI DAVANTI IO TI SFONDO, DI VITA QUESTA HO QUINDI CI CREDERO’ FINO IN FONDO.
IO LO SCONFIGGERO’ QUESTO MIO TEMPO, SE MI SARAI DAVANTI IO TI SFONDO, DI VITA QUESTA HO QUINDI CI CREDERO’ PERCHE’ SARA’ COSI’

O INCULO AL MONDO!

Sempre così..
..fino in fondo!

Non ci sono più..

Il fatto che io non mangi più carne da ormai 4 mesi mi fa sognare strano. Ammesso e non concesso che comunque anche prima scalassi le più alte vette della fantasia isterica, ora tutto ciò me li fa anche rievocare di giorno, in situazioni strane (come J.D.), e dopo tanto tempo..
Mi è venuto in mente quando.. quel tipo (credo il presidente degli USA) dice (in molti consigliano di raccontare i sogni al presente, fa più pauuura) che no il cosa che lanceremo contro il Sole non provocherà danni, però io leggo su una rivista scientifica che il Sole potrebbe esplodere, e lo dico ma nessuno ci crede e vedo in diretta il satellite contro il sole e il sole che esplode come quasi simile a una bomba atomica mentre passeggio per strada e una vecchietta sviene, il sole si divide e un’enorme Dio o uomo o donna non so (ma mi sembrava donna) protende la mano verso di noi e io mi sveglio in un universo dove gli animali ci comandano e i vampiri sono i ribelli che ci vogliono salvare dagli zombi (o forse anche gli zombi erano ribelli) e dagli animali e chiedo come siamo finiti qui e mi spiegano che dio ci ha messi su un pianeta formatosi con la nuova esplosione e io guardo in cielo e il sole non è più uno e grande ma sono tanti piccoli con nuvole di resti rosse e rosa scuro.
E poi ancora quando finisco nella setta di assassini computerizzati e scopro che è il lavoro in cui riuscirei meglio..
Anche quando sono nel carcere come ricercatrice e con un’altra ricercatrice e ci sono tutti i detenuti ammanettati e dobbiamo far esplodere il muro e io inizialmente non capisco che non vogliono farli spostare perchè se no scapperebbero e quando mi allontanano io sento l’esplosione ed entro nella stanza e vedo tutti i corpi sfracellati sotto le rovine e gli occhi aperti e spenti (ma neanche tanto) della ragazza con i capelli lunghi e biondi che mi fissano e poi sta per esplodere tutto e ci fanno scappare e la mia amica non vuole che il suo amico delle guardie del corpo muore ma lui corre verso l’esplosione intimandoci di andare, e io prendo Brenda e salgo sulla macchina mi volto e lo vedo correre verso l’esplosione e poi
BOOM!
E non c’è più niente…

ne avevo fatto un’altro figo stanotte ma non lo ricordo più..

Winter

Come fermarsi davanti a quel nuovo gelataio.
e pensare.
che tu avresti voluto farci nascere un ristorante.
il tuo ristorante. del resto eri bravo in cucina.
mi manchi papà, sempre di più.
ogni tanto anch’io vorrei rivederti..

I remember…