Senza filtro

”SF..un semplice pezzo di metallo..
un oggetto senza senso per il mondo..
ma questo medaglione è un simbolo,
per me e i miei amici risplende come un gioiello prezioso,
tanto che a volte si rimane accecati dal riflesso…”

Mmmh come mi piacerebbe trovare quel medaglione, anche se forse non l’ho mai cercato veramente.
E togliamo pure il forse, però è così che mi piacerebbe scrivere, con ragionamenti contorti, affascinanti, veri e attuali.
Eheh, attuale… fa ridere come aggettivo di ragionamente..
Però è così:

".. ma ci avete mai pensato a quanto metallo c’è nelle nostre città?
lo usiamo per tutto:
per scrivere, per leggere, per viaggiare..
e ci avete mai pensato che i metalli possono sentire le nostre emozioni?
e si perchè le emozioni sonoo segnali elettrici trasmessi al cervello
e i metalli sono ottimi conduttori di elettricità..

..ma allora..
nemmeno per i nostri medaglioni quelli dovevano essere tempi facili.."

-E devo a te quello che sono, e alle luci di un tramonto dietro piazza del duomo..-

Errata corrige: ossia:
sono pazza?.forse sì.sto diventando pazza?.decisamente…

Vivo una vita senza filtro, senza base, senza fondamento, sono uno spirito libero che si nutre di prigionia e sbarre ferrose.
Sono un gatto, un puma cresciuto in cattività.
Così repentino il cambiamento che vorrei.
Così repentina la mia paura-voglia di evitarlo..
Ma in fondo, è bello così…
com’è..

-Nel tuo veleno che noi respiriamo
Ci sono anch’io, Milano Milano!-

Prigioniera dalla mia stessa passione e delle mie stesse necessità,
sguazzo e affogo tra le scelte
ma tanto..
ho imparato a nuotare..
già da un po’..

-E tra chi nomina il tuo nome invano
Ci sono anch’io, Milano Milano!-

-Nya!


Sarah [Yuriy, Tjark]

Ciao Tjark.
Ciao.
Yuriy, questa è Irene.
Ricevuto.
Analizziamo.
Subito.
Piccola, patetica, tremendamente insicura, confusa e stordita.
Stordita?
Si, Sarah, hai sentito bene, è stordita. Ma mi fa piacere il fatto che tu abbia scelto, spero non a caso, di evidenziare l’aggettivo ‘stordita’ e non ‘patetica’.

Piccola lo sono, si sa, sono piccola, Dio…tremendamente piccola.
Alla mia età ci sono ragazze che hanno già aperto il parcheggio e alzato il prezzo di entrata e uscita, beh io no.
E alla mia età ci sono ragazze che trovano davvero terribile il fatto che lo smalto di quest’oggi non si abbina alla sciarpa. Le calze non alla gonna, o alla maglia, e così via.
E poi ci sono io, subdola e patetica nel suo disperato tentativo di capirci qualcosa.
Che va a cercare su google la voce ‘tumore al cervello con derivazione polmonare’ per capire come cazzo gli è stato portato via suo padre.
E che li fa dopo un anno, e ancora non trova niente.
Era un anno fa. Cristo Dio.
E ora…
Ora mi devo mettere a cercare ‘tumore allo stomaco con metastasi diffusa’, per capire.
Capire..ma non perchè.
Capire che cazzo mi sta portando via un’altra persona a cui tengo.
Comincio a credere che, come zia May, anche per me valga il fatto che tutte le persone che si avvicinano a me debbano morire.
E’ una cazzata, lo so. Ma cristo come? come?
Come posso andare avanti così? Mentire, mentire e ancora mentire. Mentire a mia madre, mentire ai miei amici e ora mentire anche a me stessa.
Ma ce la farai Irene, come sempre te la caverai in un modo o nell’altro.
Tutto questo passerà, e comunque passerà ti renderà più forte.
Però io mi sento sempre più una quercia. E la quercia dopo un po’ si spezza.
Ci sono vicina, sono a tanto così dall’alzarmi e prendere per il colletto il primo stronzo e appiccicarlo al muro, non vedo l’ora di rompergli il setto nasale, di sentirlo urlare e prendere a calci il suo stomaco.
Soffri! Soffri! e prova quello che sto provando io nel petto!

Sono patetica.
Patetica perchè non riesco a trattar bene mia madre, e le persone che se lo meritano.
Sono patetica perchè passo il tempo a ricorrere le persone che neanche si girerebbero a sputarmi addosso, se cadessi di fianco a loro.
Sono patetica perchè ancora una volta mi trovo confusa, insicura..
Stupida, stupida e demotivata.
Devo farlo quel riassunto, e ogni volta mi ci metto e non continuo.
E se mi immagino davanti al Pennacchietti mentre gli dico che no, non ho il suo cazzo di riassunto, e poi mi immagino che scoppio a ridere.
Gli rido in faccia, ma rido di gusto.
Perchè così forse riesco a non trasformare quella smorfia in un ringhio.
Vorrei gridare, ma come? Come se non riesco neanche a piangere!? Come se trovo impossibile anche semplicemente comportarsi come dovrebbe ogni figlia in questa situazione?!
Nei romanzi, ogni volta che si sentiva raccontare il rumore sordo del cuore dentro di lei, che si incrinava.
Non ci credevo mai.
Eppure fa male..fa male da morire cazzo. Mi fa male anche ridere.
Mi fa male tossire, sussultare, persino sbadigliare.
Mi fa male! Ma perchè? Perchè?
Non smetterò mai di chiederlo..
Perchè?
Sono arrabbiata, sì, sono tremendamente arrabbiata!
Sono arrabbiata con Dio!
Lo dico, lo ripeto.
Ma sono arrabbiata con me stessa, alla fine, sono sempre arrabbiata con me stessa.
Dio non c’entra.
Anche se ci fosse, non farebbe niente, ancora una volta, starebbe al suo posto. Guarderebbe. E basta.
E anche Sarah sono io.
E non capisco perchè in tutto questo posso anche permettermi di essere stordita.
Che sono patetica è appurato.
E stordita?
Perchè mai stordita?
Forse perchè non voglio ancora crederci?
Eppure so che non posso permettermelo.
Non posso più permettermelo.
Non posso più tirarmi fuori, ora che mi ci sono voluta cacciare.
Ora che l’ho chiesto.
E’ troppo tardi, ora.
Dovremo abituarci, ora.
E’ decisamente troppo tardi.
Ora.