Insomnia

Davanti a me la foschia chiara dell’autunno piovoso offusca un cammino ripido e insicuro, viaggio trasformato in gita di passione mentre la mia testa si apre come una scatola magica e comincia a capire come vanno le cose, come va il giapponese.

Dentro quella scatola magica [che è la mia testa] stanno tutte quelle cose [strane] che dico, faccio, vivo come una pazza suicida..  le mie scelte sicure [per passione] quanto insicure [di futuro]. Ce la farò?

la sola domanda che mi balza alla mente è questa, forse sto cominciando a perdere colpi, e scrivo frasi sconnesse e senza senso quando mi ero ripromessa di riprenderti in modo serio.

[scusami amico. è che ero poco seria l’altra sera, quando parlavo su di te di quel che ora più non è]

Non mi va di dormire, e non mi va/o forse/non posso fare altro e quindi scrivo..i tasti fanno rumore e le dita vanno veloci forse un po’ per conto loro.

Stasera la Giulia mi ha fatto notare che io mi ricordo i dettagli.

E’ una cosa a cui forse non ho mai veramente fatto caso, cioè, mi piace quando se li ricordano gli altri ma di esserci così collegata non ci avevo davvero mai fatto caso. Sono forse anche quelli parte della mia ancora di salvezza..e della mia saggezza [tu ragazza coi capelli corti di poca  scarsa affidabilità, hai saggezza? questa è nuova..][grazie Yuriy, sempre una parolina dolce per tutti, eh?]

Pensavo alla mia capacità di lasciare. lascio sempre andare tutti..nonostante forse io non lo voglia fare. sono forse troppo legata a me stessa. sono forse troppo egoista.

è più facile ammetterlo qui, così, ora.. e acquisto sempre di più lo stile stream of consciones(che non si scrive così però)

Sarah?

mh?

mi passi il bicchiere..?

si certo

in testa, per favore..

e prendi bene la mira.

forse chiudersi in se stessi viene meglio che fare altro, in fondo non sono mai stata tra i più secchioni del giro, anzi.. da questo giro sono sempre fuori, anche se non so bene come.

[sono fuori, sono sono fuori, come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori, sono fuori, sono sono fuori..

come un vaso di fiori, signori e signori. (JAx docet)]

Insomma l’altro giorno mi è capitata una cosa strana. Stavo in metrò, ed ero seduta, si avvicina un’aitante vecchietta e io le dico ‘vuole sedersi?’ dato che tutti i posti erano occupati..

lei mi sorride e mi dice dolcemente ‘no cara non preoccuparti, siete voi il futuro..’

col senno di poi forse mi ha preso in giro.

però è stato strano, quasi surreale, quasi ai livelli de ‘l’ultimo dominatore dell’aria’

tchuss

 

2 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. kenadeliria
    Nov 02, 2010 @ 02:44:07

    io leggo. però non so cosa dire. indi dico che leggo. anche quello dopo.

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